Una scuola inclusiva e che nell’ultimo anno ha tenuto testa al Covid con la didattica a distanza. Ma obbligata a riorganizzarsi nel prossimo futuro, a causa del calo demografico che si riverbera sulle iscrizioni. Questo lo scenario per il territorio di Reggio Emilia che emerge dalle pagine del “l’annuario scolastico”, curato dalla Provincia e arrivato alla sua 27esima edizione.
A confermare il carattere “accogliente” dell’istruzione reggiana sono in particolare due dati, segnalati oggi presentando il documento dal presidente della Provincia Giorgio Zanni e da Ilenia Malavasi, vicepresidente con delega alla scuola. Il primo riguarda gli alunni stranieri, pari al 17,3% della popolazione studentesca, nettamente superiore al dato nazionale (il 10%). Inoltre “il 70,4% dei ragazzi e’ nato in Italia, un fatto che giudichiamo un successo politico”, dice Zanni.
Anche la presenza di alunni disabili nelle scuole statali reggiane si conferma rilevante (il 4,1% sul totale degli alunni, contro un 3,5% regionale e un 3,6% nazionale) ed in continua crescita nelle superiori “a riprova della positiva tendenza al prolungamento degli studi”, aggiunge Malavasi. La scuola viene poi vista dai reggiani come un contesto “vivo”, non solo dal punto di vista educativo. Come messo in luce anche dal Comune di Reggio cresce infatti la richiesta di tempo pieno, che oggi coinvolge 9.179 studenti, e che ha avuto un aumento del 10% negli ultimi due anni e del 39% negli ultimi 10.
Prosegue pero’, per il quinto anno consecutivo, il calo della popolazione scolastica reggiana, scesa lo scorso settembre sotto quota 80.000, attestandosi a 79.864 unita’, 1.383 studenti in meno rispetto all’anno scolastico 2019-2020. Una flessione dell’1,7% frutto soprattutto del continuo calo di iscritti (che dura da sette anni) ai servizi 0-6 anni. Qui si perdono in totale quest’anno circa 1.200 alunni. Nelle scuole statali, sensibile anche la diminuzione degli scolari delle elementari (23.522, 708 in meno rispetto all’anno prima, pari a un calo del 2,9%), mentre l’onda lunga della denatalita’ sta raggiungendo le scuole medie (16.186: appena sei in piu’, quindi, gli alunni delle secondarie di primo grado).
Ad aumentare, e sensibilmente, sono solo le scuole superiori che salgono a 22.782 studenti (piu’ 2,7%). “Il calo costante della natalita’, meno 3,2% medio annuo nell’ultimo decennio, deve necessariamente portarci a ripensare le politiche di programmazione per non perdere la qualita’ di un sistema educativo che a Reggio ha dimostrato una grande capacita’ di tenuta, ha saputo reggere una sfida difficile ed ha le capacita’ e le competenze per mantenersi su alti livelli”, afferma il presidente Zanni.
Per Paolo Bernardi, dirigente dell’Ufficio scolastico regionale XI di Reggio, “l’ondata di magra per quanto riguarda gli iscritti che dal prossimo anno interessera’ sicuramente anche le medie e la crescita costante della richiesta di tempo pieno alle elementari danno un forte segnale da parte del territorio che non intendiamo ignorare, e a cui cercheremo di dare risposta aumentando le sezioni, facendo necessariamente i conti con le risorse in organico”.
Per quanto riguarda il numero medio di studenti per classe – 20 alle elementari, 22 a medie e superiori – si tratta di un dato risultato superiore alla media nazionale e regionale. Poco significative le indicazioni sul successo scolastico dopo la legge che ha stoppato le bocciature, se non in casi eccezionali, per la situazione pandemica. “Quest’anno scolastico pero’ – commenta tuttavia il curatore dell’annuario Luciano Bonacini – auspichiamo che possa terminare in maniera piu’ regolare, con entrambi gli esami svolti in presenza e le prove scritte complete”.