Appalti comunali “pilotati”, la Procura chiede 24 rinvii a giudizio

“La Procura della Repubblica di Reggio Emilia rende noto che, al termine di un’attività investigativa affidata al Nucleo di Polizia Economico Finanziaria della Guardia di Finanza di Reggio Emilia che si è svolta nell’arco di 4 anni, è stata esercitata l’azione penale, con richiesta di rinvio a giudizio di 24 soggetti, per reati relativi a gravi irregolarità riscontrate nella gestione degli appalti pubblici indetti dal Comune di Reggio Emilia”.

La Procura della Repubblica rende nota la chiusura delle indagini sulla vicenda degli appalti comunali, sostanzialmente ‘pilotati’ secondo le conclusioni della Procura.

Al termine dell’attività di indagine la procura ha potuto accertare, si legge nella richiesta di rinvio a giudizio, “la sussistenza nell’amministrazione comunale di Reggio Emilia di una radicata prassi che coinvolgeva alcuni soggetti, apicali e non, volta, sia ad indicare nei bandi, in cui la stessa amministrazione risultava essere stazione appaltante, requisiti per la partecipazione alle gare che sapevano in possesso soltanto di alcune persone (fisiche o giuridiche) e che in tal modo si volevano favorire, sia, successivamente, a gestire la gara in modo da far vincere quelle persone sin da principio individuate come aggiudicatarie”.

Il valore degli appalti sotto la lente degli inquirenti si aggirerebbe intorno ai 27 milioni. Al centro dell’inchiesta c’e’ Santo Gnoni ex capo del servizio legale del Comune e all’epoca dei fatti membro della commissione tributaria provinciale, unico a cui viene contestata l’accusa di corruzione.

Un’attività di indagine iniziata nel 2016 e conclusasi con un avviso di notifica di chiusura delle stesse nel settembre del 2020 per 26 indagati.

La posizione dei soggetti iscritti nel registro degli indagati e non destinatari dell’avviso di conclusione delle indagini preliminari, circa una ventina di persone, è stata separata ed è in corso di definizione. Fra questi c’è anche il sindaco di Reggio Emilia che recentemente ha confermato di essere indagato nell’inchiesta.

Oltre a Gnoni fra i 26 indagati ci sono Stefano Poma, comandante della Municipale, Roberto Montagnani, dirigente comunale, l’ex assessore alla Mobilità Mirko Tutino e Nando Rinaldi, presidente dell’Istituzione Nidi e Scuole d’Infanzia di Reggio. Oltre a questi anche l’ex dirigente dell’Istituzione, Paola Cagliari, il dirigente Alessandro Meggiato e Raffaele Leoni, ex presidente di Asp.

Oltre a questi ci sono avvocati, consulenti e altre persone: Daniela Agosti, Anna Messina, Valeria Sborlino, Paolo Coli, Matteo Fortelli, Roberto Ugolotti, Anna Maria Mazzocchi, Tiziana Tondelli, Stefano Vaccari, Ivana Ceccardi, Giuseppe Altieri, Lucci Alessandro, Lorenzo Corradini, Vincenzo Corradini, Luigi Severi, Ermes Ruozzi e Maria Marzi.

 

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