Stupro di gruppo fuori da una discoteca: condanne pesanti per tre giovanissimi della bassa reggiana

E’ arrivata nel primo pomeriggio di martedì la sentenza in merito allo stupro di gruppo fuori dalla discoteca Mascara di Mantova, subìto da una ragazza di 22 anni (all’epoca dei fatti), residente nel veronese nella notte tra il 22 e il 23 giugno 2019. La ragazza aveva accettato l’invito di essere accompagnata a casa a bordo dell’autovettura di uno dei giovani che aveva conosciuto durante la stessa serata.

Ma si era rivelata una trappola inestricabile, poiché la vittima era stata accompagnata sino ai margini del parcheggio esterno del locale, dove – approfittando dell’ora tarda, del buio e dell’area isolata – era stata percossa e poi violentata anche dai complici, che nel frattempo si erano materializzati.

Il giorno successivo la ragazza si era recata allospedale dove i medici avevano confermato lo stupro e avevano potuto constatare sul suo corpo numerosi ematomi, morsi e graffi. 

Dalla denuncia erano state avviate le indagini, che avevano portato all’arresto ed al riconoscimento dei giovani.

Sono stati condannati a 6 anni e 4 mesi Nicola Benigno, Alex Benigno e Gaetano Salvatore, residenti nella bassa reggiana, mentre è stato condannato a 4 anni e 2 mesi Raffaele Iembo, residente a Gussola per la precisione, 24enne all’epoca dei fatti.

Il giudice del Tribunale di Mantova Beatrice Bergamasco dunque nei primi tre casi ha aumentato la pena, riducendola invece nel caso di Iembo.

Il Pm Lucia Lombardo infatti lo scorso 24 novembre aveva chiesto come condanna 5 anni e 6 mesi per il 21enne Nicola Benigno, 5 anni e 4 mesi per i 20enni Alex Benigno e Gaetano Salvatore e 5 anni e 2 mesi per il 24enne Raffaele Iembo.

Alla violenza ha partecipato anche un altro ragazzo, all’epoca dei fatti minorenne.

Le parti civili, la ragazza vittima dello stupro e il padre, avevano chiesto 140mila euro come risarcimento dei danni morali complessivo, ottenendo alla fine 40mila euro di provvisionale. L’avvocato della difesa, Federico De Belvis del foro di Reggio Emilia, ha preannunciato ricorso in appello (vi sono 30 giorni di tempo) contro la sentenza, spiegando di attendere prima di tutto la valutazione del GIP.

Ricordiamo che la ragazza aveva accettato l’invito di essere accompagnata a casa a bordo dell’autovettura di uno dei giovani che aveva conosciuto durante la stessa serata. L’atto di apparente gentilezza si era però ben presto rivelato una trappola inestricabile, poiché la vittima era stata accompagnata sino ai margini del parcheggio esterno del locale, dove – approfittando dell’ora tarda, del buio e dell’area isolata – era stata percossa e poi violentata anche dai complici, che nel frattempo si erano materializzati.

di

Related Post